Per una corretta progettazione del sistema di scaffalature in zona sismica, è importante fare riferimento a tre criteri principali, secondo la legislazione vigente in Italia. E riguardano:
- Sicurezza del luogo di lavoro (D.lgs. 81/2008 o Testo Unico)
- Progettazione delle strutture (D.M. 14/01/2008)
1) La Sicurezza dei luoghi di lavoro
secondo L’ACAI, è prevista responsabilità prevalente dell’acquirente della scaffalatura, rispetto al fornitore. Pur considerando questa responsabilità anche il fornitore ha l’obbligo di proporre prodotti sicuri in relazione al loro tipo di impiego, alle prestazioni e al loro rischio di installazione. Tra queste considerazioni non possono essere considerate sismicità legate a luoghi di destinazione delle scaffalature.
Nel caso delle scaffalature si fa riferimento all’Art. 23 del D.lgs. 81
Obblighi dei fabbricanti e dei fornitori
1. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la
concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di
protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni
legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza
sul lavoro.
Nella valutazione di “rischio sismico” si devono considerare i seguenti aspetti.
1) Se la struttura della scaffalatura è progettata per resistere al sisma, durante un terremoto si possono
comunque presentare i seguenti rischi, da eliminare o mitigare:
- rischio di caduta delle merci dai pallet;
- rischio di scivolamento dei pallet, con conseguente danneggiamento ed eventuale crollo della struttura;
- rischio di scivolamento dei pallet, tale da provocarne la caduta fuori dalle scaffalature con possibili danni alle persone.
2) Se la struttura della scaffalatura NON è progettata per resistere al sisma, il rischio principale durante un
terremoto è rappresentato da:
- possibilità di cedimento strutturale, ovvero crollo parziale o globale della scaffalatura con
danneggiamento delle merci e possibili danni alle persone che stazionano nelle aree circostanti;
2) Progettazione delle strutture
Il Ministero del Lavoro, nella lettera circolare n. 21346 del 13/09/1995, ha definito “sicuro” un prodotto progettato secondo la seguente gerarchia di norme tecniche:
1) normativa comunitaria cogente
2) leggi e norme tecniche nazionali cogenti
3) norme di rango superiore emanate a livello europeo, come le norme EN, se esistenti
4) norme emanate a livello nazionale, come le norme UNI, se esistenti
5) norme volontarie di “buona tecnica”, emanate da Enti e/o Associazioni di Produttori a livello
europeo o italiano, se esistenti
Nel settore delle scaffalature metalliche le norme applicabili sono le seguenti:
1) D.M. 14/01/2008
2) Norme EN, tra le quali la EN 15512
3) UNI-TS 11379:2010
4) Norme FEM 10.2
Queste norme contengono le istruzioni indispensabili per la corretta progettazione in zona sismica. Le
suddette norme vanno utilizzate nel modo seguente.
Scaffalature porta pallet
- la zonazione sismica, le caratteristiche del terreno e l’intensità del terremoto si ricavano dal DM;
- I criteri di progettazione antisismica si ricavano dalla UNI-TS, che è la norma redatta
appositamente per trasferire i criteri generali del DM al mondo peculiare delle scaffalature
porta-pallet;
- I criteri per la sperimentazione e le formule di verifica si ricavano dalla EN15512.
Altre tipologie di scaffalature
- La zonazione sismica, le caratteristiche del terreno e l’intensità del terremoto si ricavano dal DM;
- I criteri di progettazione antisismica, ove possibile, si ricavano per estensione/analogia dalla
- UNI-TS dei porta pallet (ciò può essere fatto, per es., per le scaffalature drive-in);
- Ove il punto precedente non risulti applicabile ci si deve riferire, con scelte in favore di sicurezza,
- Ai criteri generali per la progettazione delle strutture in acciaio contenuti nello stesso DM
(questo è il caso, per es., delle scaffalature cantilever);
- I criteri per la sperimentazione e le formule di verifica si ricavano dalle FEM corrispondenti;
- Ove non esistono norme FEM specifiche, si adottano i criteri di progettazione delle strutture in
acciaio generiche.
Scaffalature di classe 3 e “kit”
L’ACAI non ha finora sviluppato regole specifiche per le scaffalature di classe 3, tuttavia, e lasciando ai singoli produttori la modalità con cui dimostrarne la capacità portante, applicando tutte le accortezze, test e prove per la validazione in caso di sisma.
Scaffalature in zona sismica - Interventi per l’adeguamento
Per quanto riguarda le scaffalature in zona sismica, e sulle quali sono richieste valutazioni di idoneità, valgono le regole espresse nel documentodel CS.LL.PP. del 22 giugno 2012 “Linee guida per la valutazione della vulnerabilità e criteri per il miglioramento delle costruzioni ad uso produttivo in zona sismica”, valide nel periodo dell’emergenza.
Al di fuori dell’emergenza e, in generale, per un adeguamento definitivo in tutte le zone sismiche
italiane, si attendono nuove apposite istruzioni da parte del CS.LL.PP. (in corso di redazione), nell’ambito
delle quali l’ACAI è impegnata a far valere il seguente criterio progettuale: per il calcolo dell’azione
sismica sulle scaffalature si potrà fare riferimento allo spettro della UNI-TS 11379:2010 con la riduzione
al 60%.
Tutti questi obblighi che vengono descritti sono validi a prescindere dal campo di applicazione, e le regolamentazioni specifiche sono sempre soggette a continui aggiornamenti e interpretazioni.
Per questo motivo si consiglia di richiedere una consulenza da parte del progettista e dei tecnici adibiti all’installazione oltre agli enti terzi adibiti per la messa in sicurezza