Sedie da ufficio ergonomiche

Normativa sedie da ufficio ergonomiche: cos’è previsto e quali sono i riferimenti

Categorie: Magazine e news Ufficio
25 gennaio 2022

Per sostituire l’allestimento di un ufficio o per arredarlo da zero non bisogna soltanto considerare l’aspetto estetico dei mobili e degli accessori che si andranno a scegliere, ma è opportuno che corrispondano a determinati standard normativi. Le sedie ergonomiche da ufficio, ad esempio, devono assicurare il benessere del lavoratore che trascorre tutta la giornata alla scrivania o seduto davanti al computer. Quali sono quindi gli aspetti più rilevanti della normativa sedie da ufficio?

In Italia è in vigore il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/2008). Tale decreto fornisce i criteri a cui tutte le aziende produttrici di sedie da ufficio devono attenersi, sia nella fase della progettazione che nella realizzazione dei prodotti.

Il Testo Unico del 2008 va a sostituire la precedente normativa, risalente al 1994. Ha l’obiettivo di salvaguardare la salute fisica e mentale dei lavoratori, e di prevenire eventuali danni alla stessa.

Quali caratteristiche devono avere le sedute ufficio a norma di legge?

Le regole che riguardano sia le sedie da ufficio a norma di legge che i mobili in generale sono raccolte nella normativa UNI EN 1335. Essa, innanzitutto, raggruppa in tre classi differenti le sedute adibite ad uso lavorativo:

1. Classe A: comprende quelle sedie che hanno misure adatte alla maggior parte della popolazione. Rispettano infatti le dimensioni antropometriche che caratterizzano dal 5% al 95% delle persone. In questo senso sono ritenute conformi.

2. Classe B: possiedono delle misure intermedie fra i modelli in classe A e quelli in classe C. Sono sufficienti a coprire le funzioni minime richieste.

3. Classe C: hanno soltanto le funzioni di base e quindi non possono essere considerate a norma ai sensi delle leggi europee.

Le sedute ergonomiche a norma devono essere comode, stabili e consentire la piena libertà di movimento, evitando tuttavia scivolamenti e cadute accidentali. Devono assicurare il massimo comfort anche in caso di un uso continuativo e prolungato. Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole ed eventualmente di un poggiapiedi, accessorio che garantisce anche l’adeguata postura degli arti inferiori.

Nella normativa poi vengono specificate anche le dimensioni che la sedia deve avere, in particolare del sedile, dello schienale e della base. Naturalmente, sia lo schienale che i braccioli (se presenti) devono poter essere regolabili, a seconda delle necessità di chi le utilizza, sia in altezza che in inclinazione. In questo modo possono fornire un giusto supporto alla zona lombo-sacrale, evitando problemi di salute.

Requisiti di sicurezza nella normativa per le sedie da ufficio

Secondo la normativa europea esistono dei criteri specifici che consentono di valutare la stabilità e la resistenza di tutte le tipologie di sedute, incluse quelle da ufficio che hanno una capacità fino a 110 kg. Viene presa in considerazione ogni possibile modalità di interazione fra il corpo dell’utilizzatore e la seduta.

E per valutarne la sicurezza sono stati effettuati diversi test, ad esempio sulla fatica esercitata sullo schienale del sedile, sul carico statico del poggiapiedi o ancora sul carico statico dei braccioli prima della stabilità.

Inoltre, le sedie da ufficio devono essere realizzate con materiali impermeabili e semplici da pulire, al fine di prevenire lo sporco. In più, ogni parte della seduta deve risultare facilmente separabile, nell’eventualità in cui debba essere sostituita per le attività di manutenzione. Naturalmente, dopo aver effettuato tutte le analisi del caso, non va dimenticata l’estetica delle sedie da ufficio, perché si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.

Se le aziende produttrici non rispettano tutte le normative vigenti, i prodotti fabbricati risulteranno non conformi e dunque non commerciabili. Non solo, in tal caso avrebbero conseguenze negative sulla salute dell’utilizzatore.