Sedia ignifuga

Sedie ignifughe, cosa prevede la normativa? A cosa prestare attenzione

31 gennaio 2022

Che si tratti di un ufficio, di una sala congressi, dell’organizzazione di un evento, di uno spettacolo o di una manifestazione, occorre scegliere il giusto arredamento. Non soltanto deve essere in linea con lo stile generale dell’ambiente, ma deve rispettare dei precisi criteri stabiliti per legge. Le sedute, ad esempio, oltre che essere confortevoli devono tutelare la sicurezza degli ospiti. In particolare, bisogna scegliere delle sedie ignifughe che evitino di correre rischi in caso di incendio.

Naturalmente non solo i complementi d’arredo, ma anche uffici e sale di vario genere devono rispondere a determinati requisiti dettati dalle normative antincendio. Per ciò che concerne le sedie ignifughe, esse rispondono al Decreto ministeriale 26/06/84, che fa riferimento alla classificazione di reazione al fuoco e all’omologazione dei materiali ai fini della prevenzione degli incendi.

Come riconoscere la classe di idoneità nell’ambito delle forniture sedie?

Il concetto “reazione al fuoco” definisce il grado di partecipazione di un qualsiasi materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. E a seconda di tale reazione, il materiale viene omologato tramite l’assegnazione di una classe di idoneità che va da 0 a 5 (0 = nullo, 5 = altamente infiammabile).

Le sedie ignifughe devono avere la certificazione di Classe 1. E qualora avessero componenti aggiuntivi, per esempio un rivestimento in tessuto, occorre che il prodotto venga omologato dal Ministero degli Interni secondo la classificazione 1IM, 2IM o 3IM.

Questa viene stabilita tramite una prova eseguita su un campione esposto a una fiamma da 40mm per un tempo variabile. A seconda della durata dell’applicazione del fuoco e se vi è un’autoestinguenza entro 120 secondi, viene attribuita una delle classi sopra citate, cioè:

1. la classe 1IM coincide con una resistenza che arriva ai 140 secondi;

2. la classe 2IM arriva agli 80 secondi;

3. la classe 3IM ai 20 secondi.

E per quanto riguarda gli uffici? Le normative per gli spazi di lavoro

Lo stesso discorso vale anche per gli uffici e per gli spazi lavorativi. Anche in questi luoghi, il principale riferimento è il Decreto Ministeriale 26/06/84. Si trova inoltre un accenno alla sicurezza antincendio nella recente normativa GDPR sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.

Non solo le sedie devono essere ignifughe, ma anche tutti gli altri complementi d’arredo. Armadi e scrivanie, ad esempio, possono essere realizzati in legno o pannelli nobilitati. Generalmente si tratta di truciolare omologato in Classe 2. In caso di poltrone, invece, è sufficiente che siano ignifughi i singoli componenti (rivestimento, imbottitura), ma è necessario che l’articolo sia comunque riconosciuto dal Ministero degli Interni.

Per armadi, classificatori o cassettiere che devono proteggere faldoni e documenti cartacei è consigliabile scegliere un materiale come il laminato (naturalmente ignifugo). Questo è in grado di proteggere i materiali contenuti al suo interno, riducendo notevolmente o evitando eventuali danni.

Chiaramente è possibile coniugare sicurezza ed estetica. Ad esempio, la scelta della seduta per un evento in cui è coinvolto il pubblico deve essere fatta a seconda delle caratteristiche dell’evento stesso.

E oltre che rispettare le regole in fatto di sicurezza dovrà tener conto dello scopo a cui è destinata. Per meeting, congressi o spettacoli in cui il pubblico deve stare seduto è bene garantire una sedia confortevole, con imbottiture morbide e schienali comodi.